
Fede, cibo tipico e senso di comunità, ecco le Tradizioni Calabresi della Domenica delle Palme.
La Domenica delle Palme è una delle ricorrenze più sentite in Calabria, terra profondamente radicata nella tradizione cattolica. Le Tradizioni Calabresi della Domenica delle Palme che apre la Settimana Santa e celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, assume un valore particolare nelle comunità calabresi, dove si fondono elementi religiosi, simbolici, tradizionali e culinari tramandati da generazioni.
Articolo di Francesca Capizzano
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Vediamo tutte le Tradizioni Calabresi della Domenica delle Palme.
L’Intreccio delle Palme: Arte Popolare e Devozione
Una delle usanze più caratteristiche della Domenica delle Palme in Calabria è la creazione delle palme intrecciate, vere e proprie opere d’arte realizzate a mano. Non si tratta solo di un gesto estetico: intrecciare la palma è un atto simbolico che richiama la pace, la protezione divina e la rinascita spirituale.
Le donne, in particolare, si tramandano da madre in figlia l’arte di intrecciare le foglie di palma o, più spesso, i rami di ulivo – più facilmente reperibili. Cuori, croci, spirali, trecce e perfino piccole figure sono modellate con grande cura nei giorni che precedono la festività. A volte, all’interno dell’intreccio vengono inseriti confetti, fiori, o piccoli oggetti votivi.

La Benedizione dei Rami
La mattina della Domenica delle Palme, le chiese si riempiono di fedeli che portano le loro palme o rami d’ulivo per la benedizione. In molti paesi, la celebrazione comincia all’aperto, spesso nella piazza principale, con una processione che ricorda l’ingresso di Cristo a Gerusalemme. Il sacerdote guida i fedeli tra canti e preghiere, fino all’interno della chiesa dove si prosegue con la Messa solenne.

Simbolismo e Tradizioni Familiari: dalla Santa Messa alle tavole imbandite
Dopo la Messa, i rami benedetti vengono conservati nelle case. C’è chi li mette dietro le porte, chi li appende alla testata del letto o al balcone, chi li tiene vicino a un’immagine sacra. Si crede che i rami benedetti proteggano la casa, il raccolto e la famiglia dai mali e dalle sventure. Alcuni li bruciano l’anno successivo, usandoli come cenere per il Mercoledì delle Ceneri, chiudendo così un ciclo liturgico.
In molte famiglie, la Domenica delle Palme è anche un’occasione per riunirsi e condividere il pranzo, magari con piatti tipici pasquali che iniziano a fare capolino.
Cuculi, Cuzzùpe o Sgute
Il cuculo è un dolce tradizionale calabrese. Si tratta di una piccola ciambella preparata con un impasto a base di farina, olio, uova, latte, zucchero e lievito. Al centro viene inserito un uovo sodo, simbolo di fertilità e rinascita. Il cuculo viene consumato durante tutta la Settimana Santa, dalla Domenica delle Palme al Lunedì dell’Angelo.
Le forme sono spesso decorative: cuori, croci, colombe, cestini. In passato, venivano regalati ai figli, ai fidanzati o ai parenti come segno d’affetto e augurio di buona Pasqua.
📍 Diffusione regionale
- Nella zona di Reggio Calabria vengono chiamati sgute o cudduraci.
- A Catanzaro e Vibo Valentia, spesso si parla di cuzzupe.
- A Cosenza e provincia, si trovano anche come cuculi o ccùculi.
Sono parte integrante della cultura popolare e spesso legati ai riti della benedizione delle palme, quando si portavano in chiesa insieme ai rami d’ulivo.

‘Ncinetti
Gli ‘ncinetti sono ciambelline glassate al profumo di anice, tipiche della zona di Vibo Valentia. Questi dolci croccanti venivano tradizionalmente preparati il giorno della Domenica delle Palme e utilizzati come decorazioni per le palme esposte fuori dalle chiese. Oltre al loro ruolo decorativo, rappresentano un simbolo di prosperità e abbondanza.
