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In Calabria del maiale non si butta via nulla

In Calabria del maiale non si butta via nulla, una tradizione ricca di storia, cultura, usanze e cucina tipica.

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Esatto, in Calabria del maiale non si butta via nulla, un racconto che non dimenticherò mai quello del 10 novembre, una giornata indimenticabile.
Abbiamo preso parte a un evento davvero interessante nel piccolo borgo di Antonimina (conta meno di 2000 abitanti), con la partecipazione straordinaria di David Rocco, fantasmagorico produttore e conduttore di programmi televisivi a livello internazionale.

Io e Wlady abbiamo avuto l’onore di raccontare una bellissima tradizione per Amazon Prime USA, ovvero che in Calabria del maiale non si butta via nulla.

“San Martino in Paese” è la festa autunnale che si svolge ad Antonimina nelle prime settimane di novembre, interamente organizzata dall’Associazione Enosis – Comitato Feste di Antonimina, un gruppo di ragazzi che da qualche anno promuove eventi per far rivivere il territorio di un paese attualmente poco popolato.

Tre giorni di festa e manifestazioni itineranti per far scoprire luoghi incontaminati e sapori dimenticati agli avventori e agli abitanti del luogo che hanno partecipato.

Il Museo dell’olio di Antonimina

Antonimina ha una lunga storia legata alla produzione di olio di oliva, rientra a pieno titolo tra i comuni di riferimento dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio che, a livello nazionale, si occupa di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo; diffondere la storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare eventi, l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirate alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano.

U Trappitedu

La tradizione della produzione di olio di oliva in Calabria desta sempre in me grande curiosità, mi ha colpita molto la bella iniziativa dei ragazzi di Enosis.

Antonimina è stato, nel diciannovesimo secolo, il borgo di riferimento dei comuni limitrofi per la produzione di olio di oliva, con ben otto frantoi attivi, tre dei quali ad acqua.

Dei vari frantoi presenti nel paese solo uno è rimasto integro, “U Trappitedu”, recuperato e riqualificato dall’Associazione Enosis che lo ha reso agibile, conservandone tutte le specificità dell’epoca a cui appartiene.

“U Trappidedu” è stato riconvertito in “Museo Dell’Olio” e inaugurato in occasione di “San Martino in Paese”.

I ragazzi di Enosis ci hanno portati a visitarlo, facendoci scoprire tecniche e utilizzi dei vari strumenti per raccolta, separazione, molitura e spremitura delle olive.

Dei tre giorni di manifestazioni noi abbiamo partecipato all’ultimo, quello che precede la ricorrenza di San Martino, in cui ogni botte è vino.

La serata del 10 novembre

L’attrazione principale è stata la grande cardàra  (o coddara) , il grande contenitore in rame utilizzato in Calabria per preparare le frittole, le costine e le parti meno nobili del maiale (collo, guancia, lingua, muso, orecchie, gamboni, pancia, rognoni, cotenna e tutte quelle parti che non possono essere consumate in altro modo), accesa fin dal mattino e foderata con il grasso di maiale.

Na cosa leggera leggera insomma!

In Calabria del maiale non si butta via nulla
A cardara

Frittole, zeppole fritte al momento dalla signore di buona volontà, con alici e senza, e vino della casa a fiumi, come San Martino comanda.

La festa del paese è stata molto divertente, allietata dai racconti cantati del cantastorie Andrea Bressi, con l’accompagnamento musicale di strumenti tipici tradizionali e rime.

Caldarroste cotte in una specie di cesta della lavatrice e pane buono fatto in casa per fare la scarpetta, tra un bicchiere di vino e un altro, chiacchiere e canzoni, abbiamo apprezzato l’ospitalità e la simpatia degli abitanti di Antonimina.

E quando pensi che la serata sia giunta al termine, quando stai salutando prima di andare via, da dietro al banco della cucina si sente una voce in lontananza: “Calate gli spaghetti”.

In Calabria del maiale non si butta via nulla
Spaghetti con i cicoli

Gli spaghetti???? Non potevamo assolutamente perderceli!

Pare che sia usanza locale utilizzare i cicoli (scarafuaji, curcuci, muccinati, frisulimiti) per condire le bruschette o la pasta, perchè si sa, del maiale non si butta via niente!

Con nostro grande stupore, abbiamo assistito al rituale della pasta con i muccinati, raccolti direttamente dal pentolone, probabilmente la cosa più grassa e inzivosa che si possa vedere e mangiare.

Fortuna Mazzeo

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